Amir ha undici anni e questa è una bella fortuna. Sarebbe potuto morire appena nato a causa di un’anossia neonatale invece è sopravvissuto con una gravissima disabilità. E questa è decisamente una brutta sfortuna.
Non cammina autonomamente, vede pochissimo, è epilettico e ha deficit cognitivi importanti. Vista la sua condizione ha fatto in questi anni miglioramenti insperati. Tutto quello che è tantissimo per i bambini come Amir agli altri appare come nulla, invece è davvero tantissimo. Anche se i miglioramenti si misurano in millimetri e non in chilometri.
Come sa chiunque abbia in famiglia un bambino gravemente disabile, la sua disabilità occupa tutta la vita di tutti quelli che stanno accanto a lui. Rivoluziona l’organizzazione del tempo, cambia il modo e la possibilità di studiare e lavorare e terremota l’economia della famiglia. La disabilità così cessa di essere una condizione sfortunata e diventa anche una tassa ingiusta.
Ad Amir lo Stato paga le cure di base e una piccola “pensione”, circa 500€ al mese in totale. Tutte le altre attività di Amir, dalla musico-terapia al nuoto, e tutte le spese necessarie per farlo vivere il più possibile come gli altri bambini, comprese le spese di assistenza più banali (qualcuno che stia con lui quando noi siamo a scuola o al lavoro) sono state in questi anni a carico dei suoi familiari.
È un circolo vizioso: la disabilità peggiora la condizione economica della famiglia e il peggioramento della condizione economica della famiglia rende più difficile affrontare i problemi della disabilità.
Per questo chiediamo un aiuto: per aiutare Amir a vivere una vita il più possibile normale e felice (non ci crederete: Amir sa essere incredibilmente felice e entusiasmarsi di poco).
Vi chiediamo in particolare, se potete, di versare qualche euro ogni mese e ci impegniamo a documentare con tutti i donatori come spendiamo i soldi che raccoglieremo: in quali attività di gioco, di sport, di socializzazione o di assistenza.
Giulia, Stefano e Timothy - La famiglia di Amir
Per ovvie ragioni non pubblichiamo i nostri dati anagrafici e recapiti sul web, ma se ci scrivete nella sezione “Contattaci” vi contatteremo per parlare con voi insieme ad Amir, che parla sempre volentieri con tutti, per rispondere alle vostre domande e per fornire le “prove” che qualcuno legittimamente potrebbe chiedere prima di fare una donazione.
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